Mise en place : Mixing glass, Strainer, Stir, Coppetta cocktail, Gin, Vermouth Dry, Apricot Brandy, Cointreau.
In parti
1/3 di Dry Gin
1/3 di Vermouth dry
1/6 di Apricot Brandy
1/6 di Cointreau
In cl
3 cl di Dry Gin
3 cl di Vermouth dry
1,5 cl di Apricot Brandy
1,5 cl di Cointreau
In once
1 oz di Dry Gin
1 oz di Vermouth dry
1/2 oz cl di Apricot Brandy
1/2 oz di Cointreau
Vecchia ricetta from "Harry's ABC of Mixing Cocktails" by Harry MacElhone - 1926
Claridge Cocktail
1/3 French Vermouth,
1/3 Gin,
1/6 Apricot Brandy,
1/6 Cointreau.
Shake well and strain into cocktail glass
Guarnizione : ///
Tecnica di procedimento : (Stir & Strain) si prepara nel fixing glass per poi essere filtrato con lo strainer nel bicchiere da cocktail.
Procedimento : mettere il ghiaccio nel bicchiere da cocktail e versare gli ingredienti nel fixing glass, già raffreddato precedentemente.
Mescolare e versare il tutto nel bicchiere.
Nel primo ricettario Iba del 1961 con la codifica :
Claridge
1/3 Dry Gin
1/3 Vermouth dry
1/6 Apricot Brandy
1/6 Cointreau
Si prepara nel mixing-glass con poco ghiaccio cristallino.
Coppetta da Cocktail.
Storia
Sia per questioni di reperimento o per questioni di evoluzione sia del drink o di un singolo ingrediente; è facile che un cocktail negli anni della sua esistenza cambi di ingredienti come di proporzioni.
Non è il caso del "Claridge Cocktail" che dalla sua comparsa ad oggi la sua ricetta viene sempre stilata con le stesse proporzioni.
La sua prima comparsa (da mie ricerche) avviene nel ricettario di Harry MacElhone "Harry's ABC of Mixing Cocktails"; manuale che sarà dal 1919 pubblicato per la prima volta e negli anni ripubblicato aggiornandolo anno in anno di nuove bevande miscelate.
Nelle due stampa che personalmente posseggo, sia nella quarta e quinta edizione viene riportato il cocktail in questione; un mix di 1/3 di French Vermouth, 1/3 di Gin, 1/6 di Apricot Brandy e 1/6 di Cointreau.
Ed ecco che proprio nel manuale di Harry MacElhone avremo la prima traccia di riferimento sul creatore e il luogo.
Francia, Champs Elysées; più precisamente il "Claridge Hotel", dove un certo Leon, Bartender creo dalle sue mani il mix in questione.
Purtroppo di questo bartender non ho nessuna informazione, né del suo operato al "Claridge Hotel", né in qualsiasi altro posto in Parigi; come del resto anche il "Claridge Cocktail" non comparirà sull'ultima edizione del manuale "Harry's ABC of Mixing Cocktails" del 2006.
Secondo alcune fonti è possibile che questo drink sia stato creato in onore del "Claridge Hotel" di Londra dalle mani Ada Coleman; una delle prime Barlady.
"Coley" così nominata inizio la sua professione all'età di 24 anni al "Claridge Hotel" di Londra per poi iniziare nel 1903 all' American Bar del Savoy Hotel fino al 1926.
E fu in quei anni che probabilmente Harry Craddock conobbe il drink in questione.
Ma nulla di questo può essere accertato o comunque io personalmente non posso confermare; non avendo nessuna prova.
Di sicuro nel ricettario di Harry Craddock non è la prima volta che si trovano mix dalle stesse fattezze con nomi diversi.
Caso che avviene per l'Alexander Cocktail N. 1 e il Princess Mary Cocktail; drinks dagli stessi ingredienti ma con proporzioni differenti.
Anche per il "Claridge Cocktail" abbiamo un drink simile, il "Frankenjack Cocktail"; drinks simili di ingredienti e di proporzioni.
Del "Frankenjack Cocktail" abbiamo indicazioni nel manuale "Here's How!" del 1927 di Judge, Jr.
Secondo alcune fonti, probabilmente il noto Speakeasy" di un tempo era "Frank & Jack"; descritto anche nel libro “On The Town in New York” di Michael Batterberry.
More typical was Frank and Jack's, a jolly place where there were generally a hundred people jammed into a tiny kitchen barely large enough to hold three tables.
Among those struggling for air and room to laugh might be jimmy Durante, Pat Rooney, or Peggy Hopkins Joyce.
It was Frank and Jack who perfected the gambit of getting rid of one drunk by asking him to assist another out the door.
Timeline
1926 - From "Harry's ABC of Mixing Cocktails" by Harry MacElhone
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